giovedì 23 febbraio 2012

Intervista a Peter Cullen, voce di Optimus Prime

Siamo dunque arrivati alla fine delle consuete interviste dedicate al cast di Transformers: Prime (anche se recupereremo alcune di quelle postate su Facebook prima dell'apertura del blog) e, come avevamo anunciato la scorsa settimana, stavolta l'onore della ribalta tocca a Peter Cullen, storico doppiatore americano di Optimus Prime, intervenuto attraverso la pagina di The Hub.

Solitamente tendiamo a non tradurre le interviste riguardanti il doppiaggio originale, ma la figura in questione è parte integrante del mito dei Transformers: come potete notare nel focus sulle voci di Optimus che avevamo pubblicato qualche mese fa, si tratta sostanzialmente dell'attore che ne ha creato la caratterizzazione e che – pur con una lunga pausa negli anni Novanta – lo doppia dalle origini.

Ecco dunque il Q&A in italiano:

1. Brandon Torio: Cosa direbbe Optimus di te se ti incontrasse nella vita reale?

PETER CULLEN: Non so esattamente cosa, ma come tutti quelli che vogliono fare la cosa giusta nella vita, spero direbbe qualcosa di positivo, incoraggiante e stimolante. "Il desiderio di di essere osservati, considerati, stimati, elogiati, amati e ammirati dai propri simili è una delle prime e più acute disposizioni scoperte nel cuore di un uomo" (John Adams). Avere a cuore ciò che gli altri pensano di te è il momento decisivo in cui l'egoismo viene separato dalla compassione e dalla generosità. Il presidente Harry S. Truman una volta disse: “Potete raggiungere qualsiasi traguardo nella vita, purché non v’importi a chi viene attribuito il merito”.

2. Morgan Harris: Che tipo di consigli darebbe ai futuri “voice actor”?

NOTA: E' bene tenere presente che termini come “voice acting” e “voice actor” sono tradizionalmente tradotti con “doppiare” e “doppiatori”, ma il loro significato originale è differente da quello comunemente usato da noi: il doppiatore (così come inteso in Italia) recita infatti su battute già registrate in un'altra lingua ed è quindi legato a precisi limiti di lunghezza e tono; al contrario il “voice actor” americano crea la performance da zero, è la “voce originale” sulla quale poi le altre lingue si dovranno adeguare, quindi è libero di sperimentare e non è legato da vincoli, se non quelli imposti dalla direzione. Per questo, nella traduzione, preferiamo lasciare il termine in inglese.

PETER CULLEN: Il “voice acting” è recitazione vera e propria. Un po' di persone là fuori pensano che questa pratica non sia recitazione reale, ma si sbagliano. Partecipate a una sessione e guardateli lavorare. Durante le sessioni di registrazione per Transformers: Prime resto sempre stupito dai vari attori e dalle loro performance. Sono dotati di incredibile talento e sono professionisti devoti, provenienti da diversi percorsi di vita, età e tradizione. Hanno studiato recitazione, lo hanno fatto seriamente e hanno vissuto gli alti e i bassi del mestiere. Non mollate mai. Non importa quanto possa sembrare scoraggiante, non mollate mai! Fidatevi dell'istinto, praticate le vostre abilità e, soprattutto, amate quello che fate e fatelo con onestà. C'è una frase che mi piace: “Successo è quanto in alto rimbalzi dopo aver toccato il fondo”.

3. David Shropshire: Hai cambiato il tuo approccio o l'interpretazione di Optimus nel corso degli anni?

PETER CULLEN: Il mio atteggiamento non cambierà mai con Optimus Prime. E' nato grazie a una scrittura che forniva una brillante e nuova versione di eroe. Attingo ancora dalla mia fonte originale, che era qualcuno a me vicino, pochi capiranno [si riferisce al fratello Larry Cullen, scomparso nel 2011 ndR]. Considerando l'effetto che Prime ha avuto, avreste amato anche quell'uomo. A volte può capitare che l'approccio al personaggio cambi. Ho valutato questi casi con preoccupazione, ma alla fine, ho sempre trovato delle giustificazioni per la loro presenza. Devo farlo, perché non ho una risposta definitiva, posso solo contare sulla comprensione che la gente ha di lui, e sul rispetto che nutre per lui. Può perdere la calma? Ha perso le staffe? Sta diventando umano? È reale? E soprattutto, continuerà a rappresentare i valori fondamentali della società, vere misure del carattere? A tutto questo rispondo: "Finché sarò vivo!"

4. Natasha M Lifa: Che cosa ti ha fatto decidere di dedicarti al “voice acting”?

PETER CULLEN: In realtà è stata una decisione non preordinata, successiva al consiglio dei miei genitori di fare quello che amavo. Le cose che mi piacevano erano molte, ma alla fine ha vinto la mia capacità di influire in qualche modo sulle persone con voci e suoni che provenivano da dentro di me da Dio sa dove. Un corso di dizione dopo l'altro e ho capito che recitare era diventata la mia vita. Ho studiato, e sono diventato un attore a tempo pieno per repertori teatrali, cabaret, e, infine, TV e film. Ben presto divenne evidente come avrei potuto sostenere provini per “voice acting” più spesso rispetto alle occasioni di recitazione davanti alla macchina da presa e così ho preso quella direzione. Sono un uomo fortunato e augurerei una simile sorte a tutti.
PS, la mia prima serie animata è stata Mighty Man & Yukk dove ho incontrato il re, Frank Welker. Abbiamo condiviso una grande amicizia nel corso degli anni, e lavorare di nuovo con lui (come Prime e Megatron) è come dire: “non potrebbe andare meglio di così!”

5. Becky Crowder: Come ci si sente a lavorare con nuovi talenti nella serie Prime?

PETER CULLEN: E' qualcosa che splende di luce propria. Probabilmente nel breve periodo ci saranno le sessioni per la terza stagione di Transformers: Prime, e io non vedo l'ora. Ammiro davvero tutto il cast, dato che ogni membro apporta qualcosa di unico al risultato. La serie ha un'anima propria, e se i Transformers sono cambiati un po 'nel corso degli anni, la presenza degli Autobot è rimasta invariata. L'aggiunta degli esseri umani rende ogni sessione un'esperienza forte e divertente. Ci piace molto lavorare insieme. Il rispetto, la generosità e la mancanza di egoismo di tutti permea la sala di registrazione. Le risate e l'apprezzamento reciproco rendono senza dubbio questa esperienza una delle migliori della mia carriera.

Nessun commento: