venerdì 23 marzo 2012

TF Rescue Bots: resoconto puntata 5

Proseguiamo i resoconti della serie Transformers: Rescue Bots, dedicandoci stavolta alla quinta puntata, The Alien Invasion of Griffin Rock. Avevamo anticipato la trama in QUESTA news, ora è finalmente il tempo di scendere nel dettaglio.

La puntata è stata trasmessa da The Hub lo scorso 10 marzo.

Ecco la trama:


I Rescue Bots sono impegnati in una rischiosa missione di recupero: un'autocisterna piena di materiale tossico rischia infatti di finire in un crepaccio e Boulder l'ha agganciata con il suo cavo, ma deve fare attenzione a non soccombere al peso. Con l'aiuto di Heatwave e Kade, il pilota viene messo in salvo, ma la cisterna si stacca dal rimorchio e cade in direzione di Griffin Rock. Chase è così costretto a un'azione spericolata per fermarla e un simile gesto – sebbene certamente eroico e provvidenziale – rischia di far saltare la copertura dei Rescue Bots: una troupe televisiva guidata dal giornalista Huxley Prescott sta infatti riprendendo tutto. Prescott ha una vera fissa per gli alieni e dunque tutto farebbe temere il peggio, ma per fortuna la sua attenzione in quel momento è altrove.
Di nuovo a casa, i Rescue Bots discutono dell'accaduto con il Capo Burns, che spiega loro come la sicurezza degli umani sia prioritaria anche rispetto alla necessità di mantenere la copertura.
Intanto Prescott continua la sua ricerca degli alieni e per questo si è fatto costruire una gigantesca antenna parabolica da Doc Greene, con cui intercettare le trasmissioni dallo spazio. Tale e tanta è la foga di ottenere un risultato, che quando Prescott intercetta una trasmissione satellitare di un film che Cody sta vedendo insieme ai Rescue Bots, la scambia per un messaggio alieno e subito realizza un'edizione straordinaria per avvertire i cittadini dell'imminente invasione extraterrestre! La popolazione cade immediatamente nel panico e bombarda di chiamate i Burns, che devono farsi in quattro per calmare gli animi e risolvere gli eventuali equivoci fomentati dalla trasmissione di Prescott.
Un improvviso blackout colpisce però Griffin Rock, alimentando le paure che l'attacco alieno sia reale: i Burns si recano alla centrale elettrica e scoprono che l'antenna di Prescott sta assorbendo tutta l'energia cittadina e che rischia di sovraccaricarsi fino a esplodere. Il sistema stesso della centrale viene messo fuori uso, imprigionando i Burns all'interno. I Rescue Bots sono dunque costretti a mettere davvero a repentaglio la loro copertura: dovranno infatti disattivare da soli l'antenna, esponendosi all'occhio indiscreto delle telecamere che Prescott sta mantenendo accese per commentare in diretta la nottata!
In effetti, quando i Rescue Bots arrivano presso l'antenna, nessuno può fare a meno di notare l'assenza dei piloti: i quattro robot disattivano l'impianto e quando arriva il momento delle spiegazioni, i Burns fanno la loro comparsa. Hanno infatti abbandonato la centrale attraverso delle galleria sotterranee e ora fingono di aver comandato i robot a distanza. Inoltre Prescott viene sbugiardato in diretta tv quando emerge la verità sul fatto che la trasmissione da lui creduta proveniente dallo spazio era solo un film!
Tutto finisce dunque bene, anche se Frankie Greene ha assistito a tutta la scena e la spiegazione sui robot comandati non la convince: suo padre Doc, infatti, è certo che una tecnologia del genere non sia stata ancora inventata...


La citazione cinematografica sembra essere la cifra prediletta da questa serie, che stavolta è costruita sui modelli dei film di fantascienza degli anni Cinquanta, con un clima di sospetto in puro stile Guerra Fredda e rimandi verbali a Alien, Blob e Predator, nei dialoghi dei Rescue Bots (ma esistono altre cripto-citazioni che non riveliamo per non togliere il gusto della scoperta). Il clima è teso ma divertente e crea un continuo confronto fra realtà e apparenze: situazioni reali sembrano generare momenti soprannaturali e innesti fantasy (i Rescue Bots sono in effetti degli alieni) vengono mascherati con l'arma della logica e della scienza. Il punto di snodo è dato da un giornalista ciarlatano che alimenta le paure con la scusa di voler raccontare la realtà: come si può notare, la storia è più complessa di quanto apparentemente non sembri e la scrittura di Greg Johnson si rivela estremamente arguta. La regia di Patrick Archibald, al suo terzo impegno nella serie, rende comunque la storia godibile al di là dei sottotesti, grazie a un sapiente lavoro sulle atmosfere e a un buon ritmo, che rende la storia molto varia. Il finale con Frankie che sospetta la vera natura dei Rescue Bots offre infine un interessante spunto di continuity che speriamo sarà ripreso nelle puntate successive.

I nostri resoconti attualmente scontano un piccolo ritardo rispetto alla trasmissione tv americana: la puntata 6 è stata infatti trasmessa il 17 marzo, mentre la 7 è prevista per domani, sabato 24 su The Hub. Quanto prima cercheremo di metterci in pari.

Resoconti precedenti:

Fonti: La luna di Cybertron

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