domenica 15 aprile 2012

TF Prime: resoconto puntata 8-9 e preview 10

Riprendiamo gli aggiornamenti relativi a Transformers: Prime con un doppio resoconto, reso possibile dal fatto che la puntata 8 (trasmessa il 7 aprile e di cui abbiamo fornito più anticipazioni) è stata seguita da una nona che si è rivelata inaspettatamente essere un recap, ovvero un riassunto degli eventi fin qui portati avanti dalla storia: una scelta che rende praticamente inutile un resoconto dettagliato della trama.

Procediamo quindi linearmente con la puntata 8.

Il titolo come sappiamo è Nemesis Prime:

L'Agente Fowler viene attaccato di notte da un camion che presenta il simbolo degli Autobot e dunque sembra proprio Optimus Prime nella sua modalità veicolare. Fowler contatta perciò la base dei robot e riceve conferma che Optimus è effettivamente in giro per ricognizioni. In soccorso dell'uomo intervengono quindi Arcee, Bulkhead e Bumblebee. Quest'ultimo afferra l'auto di Fowler prima che il misterioso camion nemico la faccia volare giù da un ponte, ma la presa non si rivela solida. Per fortuna ci pensa Bulkhead a lanciarsi nel vuoto, per poi afferrare il veicolo prima che si sfracelli al suolo. Arcee invece insegue “Optimus” e viene messa fuori combattimento.
Di nuovo alla base: gli Autobot sono increduli di fronte alla possibilità che Optimus Prime possa essersi votato al Male e lo affrontano ad armi spiegate quando il nostro fa effettivamente ritorno alla base. Optimus però prova ai compagni di essere stato in un deposito di Energon.
A fornire la prova che quello che ha attaccato Fowler e gli Autobot è un impostore è il fatto che il camion si presenta presso una base militare, dove dimostra di essere un clone perfetto del comandante Autobot: può infatti anche trasformarsi e in questo modo mette a ferro e fuoco la base. Fowler viene informato dei fatti telefonicamente mentre si trova con gli Autobot, che così possono correre sul luogo della battaglia. L'arrivo del vero Optimus Prime mette in fuga l'impostore. I militari però non distinguono fra buoni e cattivi e attaccano gli Autobot intervenuti in loro difesa, ragion per cui Optimus (quello vero) ordina la ritirata.
Alla base si dicute dunque il da farsi e Ratchet e Optimus non tardano a giungere alla conclusione più logica: l'impostore (cui Miko affibbia il nome di Nemesis Prime) è stato realizzato dalla MECH, utilizzando gli studi compiuti sul corpo di Breakdown e l'ingranaggio di trasformazione di Starscream.
Nello stesso momento, come a confermare le parole di Optimus, Nemesis Prime fa ritorno alla base della MECH e da Silas, che lo pilota a distanza. Poiché la MECH non possiede la tecnologia necessaria a realizzare un Ponte Terrestre, gli Autobot deducono che Nemesis debba trovarsi in un luogo vicino alle sue recenti apparizioni. Una breve ricerca conduce dunque gli Autobot alla base dei nemici. Qui Bumblebee, Bulkhead e Arcee vengono presto messi fuori combattimento da Nemesis Prime. Ad affrontare l'impostore è dunque Optimus Prime in un combattimento risolutivo.
Intanto Ratchet, consapevole del fatto che Nemesis Prime è comandato a distanza, riesce a triangolare il segnale risalendo alla postazione da cui Silas lo sta manovrando. Sebbene Optimus avesse ordinato agli umani di restare fuori dallo scontro, Fowler si precipita ad affrontare il capo della MECH in combattimento. Alla fine lo scontro fra Optimus e Nemesis Prime si conclude con il primo che fa precipitare il secondo direttamente sulla console di comando, seppellendo lo stesso Silas!
Alla base gli Autobot vengono però informati da Fowler che il corpo di Silas non è stato trovato. I suoi uomini lo hanno infatti portato al sicuro e, di fronte ai danni molto seri patiti, ora progettano un nuovo piano: useranno il corpo di Breakdown [che avevano ottenuto in Crossfire] per salvare il loro capo.


La puntata è scritta da David McDermott, già responsabile della sesta, Loose Cannons, e – come preventivato – porta in scena la versione “cattiva” di Optimus. L'aspetto più interessante deriva dalla regia di Todd Waterman, che immerge sempre Nemesis Prime in situazioni di penombra o luce soffusa da crepuscolo, in modo da rendere la sua verniciatura più scura e richiamare così lo Scourge visto in Transformers: Armada o, comunque, la tinteggiatura nera da sempre caratteristica del personaggio di Nemesis nella mitologia dei Transformers. Non mancano delle piacevoli citazioni: l'aspetto generalmente più “usurato” di Nemesis, unito alla scena iniziale, rimandano infatti al classico Duel (1972) di Steven Spielberg, un piccolo omaggio al produttore esecutivo dei film Live Action. Al primo Transformers del 2007 (che vedeva sempre Spielberg produttore esecutivo) rimanda anche l'assalto di Nemesis Prime alla base militare, ricalcato in modo abbastanza su quello alla stazione americana in Qatar che apriva il film.
Il combattimento fra i due Prime viene comunque superato in interesse da quello fra i due umani, Fowler e Silas, una vera novità per la serie. Bello anche il colpo di scena finale che, pur offrendo una conclusione, lascia la porta aperta a ulteriori sviluppi della storia.
Va infine notata una piccola incongruenza quando Silas viene contattato telefonicamente nella base Autobot, che però dovrebbe essere schermata, come sappiamo già dalla prima serie, dove i ragazzi non potevano usare i loro telefoni e lo stesso Fowler doveva arrangiarsi con un vecchio apparecchio fisso.


Brevemente, come preannunciato, vediamo anche la puntata successiva, Grill, trasmessa ieri, 14 aprile:

Fowler si reca a rapporto dal suo superiore, il Generale Bryce, che vuole ottenere spiegazioni su quanto è accaduto e sul comportamento di Optimus Prime dopo i recenti fatti. Rivediamo così i momenti salienti delle passate avventure fra Autobot e Decepticon e fra robot e MECH: dalle ricerche di Fowler emerge che il vero nome di Silas è Leland Bishop, che in passato era un colonnello dell'esercito americano. Apprendiamo inoltre che Ratchet ha modificato l'aereo dello stesso Fowler, ecco perché non ha bisogno della tuta per volare. Nel finale compare Optimus Prime, che scambia qualche battuta con Bryce, il quale infine lascia andare Fowler, lasciando intendere che l'incidente si risolve positivamente e che la collaborazione fra i robot e le forze armate può continuare.


La puntata, scritta direttamente da Duane Capizzi, supervisore generale della serie, apporta dunque minime novità: lo spettatore assiste all'interrogatorio attraverso la videocamera di un soldato incaricato di registrare, una scelta che crea un contrappunto visivo fra la parte al presente e i flashback, che naturalmente riciclano le animazioni passate (la regia è dell'esordiente Kevin Altieri). Il vero nome di Silas è pronunciato per la prima volta nella serie, ma era già noto grazie alle scatole dei toys.


Passiamo dunque senza indugio alla preview della puntata 10, Armada (QUI la trama), prevista per sabato prossimo, 21 aprile:
Fonti: Luna di Cybertron

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