mercoledì 3 ottobre 2012

TF Prime S2: resoconto puntata 15

Arriviamo alla fine della “miniserie T” con la puntata più elaborata delle quattro, trasmessa da Hub il 26 maggio 2012 prima della pausa di metà stagione. Diversamente da quanto accaduto con la travagliata programmazione della S1, infatti, le prime 15 puntate sono state trasmesse tutte di fila, rispettando la scansione settimanale.

La puntata è Toxicity:



Premessa necessaria: il finale di Triage ci aveva già mostrato il destino di Bulkhead. Toxicity però si svolge prima di quel momento, perché racconta cosa è successo allo stesso Bulkhead. Inoltre, i fatti della puntata si svolgono contemporaneamente agli eventi visti in Tunnel Vision, Triangulation e Triage e abbondano i riferimenti a quelle avventure. Per questo la trama sarà più dettagliata del solito.

A recuperare la quarta e ultima reliquia, Megatron invia il più potente dei suoi Insecticon: Hardshell. La bestia si reca subito sul luogo, portando con sé una pattuglia formata da altri tre Insecticon.
Intanto, alla base Autobot, Optimus Prime assegna i vari Autobot alle quattro missioni di recupero. I primi a partire sono Bumblebee e Arcee, insieme a Jack e Miko, che si recano a New York [vedi Tunnel Vision]. Subito dopo tocca a Bulkhead, che viene inviato all'Equatore: Raf e l'Agente Fowler (in realtà ancora provato dalla scossa presa in Flying Mind) gli forniranno il supporto tattico dalla base.
Il sito in cui si trova la quarta reliquia si rivela essere una zona vulcanica dal passaggio uniforme, dove non sembra esserci traccia di artefatti cybertroniani. All'improvviso, però, Bulkhead viene attaccato da Hardshell: oltre che fortissimo, l'insetto è anche molto scaltro, infatti riconosce subito in Bulkhead un membro dell'ex squadra dei Wrecker. Alla fine, comunque, l'Autobot fa onore alla sua reputazione, abbatte il nemico e si allontana per continuare l'esplorazione.
Bulkhead contatta la base per avere supporto: Raf è impegnato a caricare il virus richiesto da Ratchet [vedi Triage] e così è l'Agente Fowler a rispondere. Bulkhead sospetta che la lava dei vulcani abbia portato la reliquia lontano dal punto indicato dalle coordinate, ma non potrà fare molta strada, perché la battaglia con Hardshell gli sta causando una perdita di Energon. Intanto l'Insecticon riprende conoscenza e, dopo aver radunato le sue truppe, si lancia all'inseguimento.
Seguendo il corso della lava ormai solidificata, Bulkhead trova finalmente la capsula con la reliquia e con orrore si rende conto che contiene il Tox-En, una forma tossica di Energon che può essere usata per produrre letali armi chimiche. Già durante la Grande Guerra cybertroniana, infatti, Megatron se n'era avvalsa per sterminare un'intera unità Autobot: un evento che Bulkhead ricorda molto bene e che ora non vuole si ripeta. Allo stesso tempo, però, Bulkhead non intende nemmeno portare il Tox-En alla base, rischiando di sottoporre i compagni a una materia così pericolosa.
Gli Insecticon, intanto, lo hanno raggiunto e Bulkhead prepara loro una trappola in puro stile Wrecker, nascondendo una granata nella capsula del Tox-En: la detonazione colpisce (e infetta) uno degli insetti!
Il grosso del minerale tossico, comunque, Bulkhead lo porta via per impedire che cada nelle mani dei Decepticon, toccandolo direttamente con le mani e rischiando in questo modo di contaminarsi. Il suo obiettivo è gettarlo nella bocca del vulcano.
Preoccupato dalla pericolosità della reliquia, Hardshell contatta Megatron alla base, ma il Comandante non ha nessuna intenzione di perdonare un eventuale ritorno a mani vuote: pertanto l'insetto deve proseguire la ricerca e segue Bulkhead che - conscio di perdere Energon attirando così i nemici - si allontana dal vulcano, in modo da depistare gli inseguitori. L'Agente Fowler commenta il piano rievocando i tempi in cui era un Ranger e si trovò in una simile situazione, bloccato dietro le linee nemiche. Per Bulkhead è una sorpresa apprendere che quell'umano che non aveva mai stimato, un tempo era un guerriero come lui.
Nello stesso momento, Optimus Prime contatta Fowler dall'Antartide per far evacuare gli scienziati della base che si trova sul posto [vedi Triangulation].
La scalata al vulcano si rivela molto faticosa: Bulkhead, infatti, è provato dal contatto prolungato con il Tox-En e dalla perdita di Energon e Fowler tenta di incoraggiarlo a distanza. Quando il gigante inciampa in uno spuntone di roccia, alla base Autobot temono il peggio, ma per fortuna la tempra di Bulkhead è solida. Fowler continua a incitarlo ricordandogli cosa è riuscito a superare in passato [l'attacco degli Scraplet in “Schegge” (Scrapheap”), l'uso del Mietitore di Energon in “Deus ex Machina”, le battaglie contro Breakdown in “Fuori di testa” (“Out of his head”) e “Operazione: Breakdown” (“Operation Breakdown”), senza dimenticare la disavventura sotterranea di “Toccare il fondo” (“Rock Bottom”) nella Stagione 1 o la bomba di Dreadwing cui è stato legato in Loose Cannons]. Dove non arrivano i ricordi della battaglie, però riesce il pensiero del legame con Miko [e anche qui vediamo scene prese dalla Stagione 1] e così il guerriero si rimette in marcia.
Hardshell, intanto, capisce le intenzioni dell'Autobot e si reca sulla bocca del vulcano, con l'intenzione di anticiparlo. Quando Bulkhead raggiunge la cima, Fowler riceve una telefonata da Miko, che lo costringe a parlare con l'operaio Vogel affinché non riveli la presenza degli Autobot [vedi Tunnel Vision]. Di buono c'è che in questo modo Fowler può comunicare a Bulkhead che Miko ha portato felicemente a termine la sua missione.
Bulkhead però è nel bel mezzo della battaglia con gli Insecticon: due li abbatte usando proprio il Tox-En come arma, ma Hardshell è un osso più duro. Nel momento più critico della battaglia, Ratchet rientra alla base Autobot, ma la sua attenzione è attirata da Raf, che gli mostra il successo del piano di download dell'archivio di Iacon [vedi Triage].
Con le ultime forze a sue disposizione, Bulkhead riesce quindi a gettare sia il Tox-En che lo stesso Hardshell nella lava liquida! Dopo essersi accertato che il minerale sia andato effettivamente distrutto, Bulkhead si prepara ad attraversare il Ponte Terrestre e a fare ritorno alla base. Ma Hardshell non è morto e, colpendolo alle spalle, scaglia Bulkhead direttamente davanti ai compagni increduli [vedi finale di Triage].


Vedendo una puntata come Toxicity (diretta da Scooter Tidwell), si capisce il grosso lavoro di pianificazione che ha accompagnato la genesi della miniserie T e si apprezzano anche maggiormente alcuni particolari delle precedenti puntate, rievocati dai vari momenti che richiamano gli eventi già noti allo spettatore. Di sicuro siamo di fronte alla puntata più stimolante dal versante della scrittura insieme a Armada: lo sceneggiatore però non è lo stesso, in questo caso si tratta di Steven Melching, che non si vedeva in azione dai tempi della stagione 1 (nel suo passato, comunque, ci sono pure alcune puntate di Beast Machines).
Come già accaduto in passato, il meccanismo narrativo così “pesante” non nuoce alla storia, ma la arricchisce, permettendo anzi di esplorare con compiutezza i lati caratteriali dei protagonisti. Bulkhead, come già nella Stagione 1, si rivela un personaggio sorprendente e dalla grande forza d'animo (oltre che fisica), e il suo rapporto con Fowler approfondisce i termini di un'antipatia che era stata soltanto accennata in passato. Stupisce anche la caratterizzazione di Hardshell, un guerriero feroce che però davanti al Tox-En indugia e chiede consiglio a Megatron, dimostrando un timore decisamente credibile: la sua figura permette agli Insecticon di risultare come qualcosa in più di semplici belve, spesso mandate allo sbaraglio. A doppiarlo in originale, peraltro, c'è il grande David Kaye, ovvero il Megatron di Beast Wars e anche l'Optimus Prime di Transformers Animated (fra le altre cose).
È come se gli autori si siano divertiti a prendere due fra i personaggi più forti della serie e a metterli di fronte a un simulacro della distruzione che ha afflitto Cybertron, facendo così emergere le loro debolezze, creando un efficace gioco di opposizioni. Lo stesso paesaggio vulcanico, suggerisce l'idea di una tabula rasa, un ground zero che evoca il passato e il presente di una guerra destinata a lasciare solo caduti sul campo, come accade appunto con Bulkhead riverso a terra nel finale. In questo scenario nichilista, l'unica fonte di salvezza sembra essere rappresentata dai personaggi umani, sempre in grado di fornire aiuto o di incitare alla battaglia. Eppure nemmeno loro riescono a impedire il doloroso destino di Bulkhead: sebbene anticipata allo spettatore sin dal prologo e quindi attesa, la sua caduta nel finale rappresenta insomma l'ulteriore capovolgimento di tono, in una storia che si è divertita a stravolgere le certezze.
La conclusione della serie, quindi, resta un ulteriore cliffhanger, che si rivela perfetto per la pausa di metà stagione e lascia lo spettatore con il dubbio sul destino di Bulkhead.

Precedenti resoconti Stagione 2:

Fonti: La luna di Cybertron

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