giovedì 4 ottobre 2012

TF Prime S2: resoconto puntata 16

La pausa nella programmazione americana Transformers: Prime - Stagione 2 ha preso quasi tre mesi, ma noi la “azzeriamo” grazie al fatto che siamo in ritardo con i resoconti (per una volta uno svantaggio gioca a favore). Proseguiamo dunque la serie degli aggiornamenti quotidiani, indagando subito le conseguenze del finale shock su cui si chiudeva Toxicity.

La puntata 16 è Hurt, trasmessa da the Hub il 24 agosto 2012. Poiché, come sottolineato, si tratta di una reprise dopo la lunga pausa, il trailer che segue non si limita all'anticipazione dei fatti, ma mostra anche alcune scene di quanto accaduto nelle puntate precedenti, in modo da ristabilire il flusso narrativo:



Bumblebee, Arcee, Jack e Miko tornano vittoriosi dalla missione a New York [vedi Tunnel Vision] e la ragazza è pronta a ricongiungersi al suo partner abituale, Bulkhead. Una volta attraversato il Ponte Terrestre, però, Miko è sconvolta nel vedere il corpo del robot a terra, con Ratchet che cerca affannosamente di rianimarlo. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, a causare il collasso del sistema operativo non è stato tanto il colpo sferrato da Hardshell, quanto l'esposizione prolungata al Tox-En, per cui Ratchet trasferisce Bulkhead nella camera di rianimazione. Miko apprende dall'Agente Fowler di quanto accaduto e del ruolo avuto da Hardshell nella cosa.
Nel frattempo l'Insecticon è tornato sulla Nemesis e placa l'ira di Megatron (furioso perché solo una reliquia su quattro è stata recuperata) assicurandogli di avere terminato Bulkhead.
L'Agente Fowler abbandona quindi la base Autobot perché i doveri lo chiamano a New York. Miko lo segue per avere un passaggio a casa. Sul posto arriva invece Wheeljack, per assistere Bulkhead. Nel vedere il compagno ridotto in stasi per il trauma subito, Wheeljack medita vendetta, ma non ottiene da Optimus Prime il nome del Dececpticon che ha colpito l'amico e decide di indagare per conto suo. Ad attenderlo sulla navetta Jackhammer, Wheeljack trova però Miko, che vuole partecipare alla missione di vendetta e ha qualcosa che all'Autobot serve: il nome del colpevole!
Per scovare l'Insecticon, Wheeljack decide di attirarlo allo scoperto attaccando un giacimento di Energon dei Decepticon.
Nel frattempo, sulla Nemesis, la tensione fra gli Insecticon e le truppe Decepticon raggiunge il culmine quando una rissa scoppia fra Hardshell (con i suoi subalterni) e alcuni Vehicon. Knock Out si ritrova in mezzo e, quando la sua preziosa carrozzeria rimedia un nuovo graffio, fa rapporto a Megatron. Contemporaneamente, anche Wheeljack contatta Megatron per chiedere un incontro con Hardshell: come prova delle sue intenzioni, l'Autobot fa esplodere la miniera sequestrata. Megatron, seccato dall'inettitudine dell'Insecticon e dal fatto che Bulkhead non è stato terminato come promesso, ordina a Hardshell di uccidere Wheeljack!
Raggiunto il luogo del duello, Wheeljack lascia Miko sulla Jackhammer e le ordina di tornare alla base nel caso in cui le cose non vadano come previsto. Alla ragazza non piace fare da spettatrice, ma non può opporsi. Lo scontro è senza esclusione di colpi e Hardshell non si fa ingannare dalle tattiche del Wrecker. Alla fine Wheeljack viene sconfitto e ordina a Miko di andarsene: la ragazza, invece, usa i missili della Jackhammer per abbattere Hardshell e vendicare così Bulkhead.
Un intero sciame di Insecticon fa quindi la sua comparsa: Wheeljack risale sulla Jackhammer e li abbatte usando un grappolo di granate! Miko però non riesce a gioire per la vittoria, perché è ancora preoccupata per Bulkhead. In effetti, la verità che l'aspetta alla base è molto amara: Bulkhead sopravviverà al trauma, ma potrebbe non riguadagnare mai la piena funzionalità. Miko decide di restargli vicino, mentre Wheeljack abbandona amareggiato la base.
Chi è invece sconvolto dall'accaduto è Megatron, incredulo nel vedere Hardshell terminato: la sorpresa è aumentata dal fatto che a commettere il fatto sia stata nientemeno che una bambina umana!


La sceneggiatrice Mairghread Scott l'aveva promesso: nella Stagione 2 si sarebbe concentrata su Miko e in effetti la puntata restituisce finalmente giustizia a uno dei personaggi più controversi della serie, che qui appare coraggioso e indagato nelle sue sfaccettature, anche più di quanto non fosse accaduto in Tunnel Vision. Le “ferite” del titolo, dunque, non sono soltanto quelle che affliggono il povero Bulkhead o che alla fine rimedia il volenteroso Wheeljack, ma anche e soprattutto quelle dell'animo di Miko, frustrata dal fatto di non aver potuto far nulla per evitare a Bulkhead il suo destino. Il finale di Toxicity trova così un suo ampliamento, in un modo decisamente meno scontato rispetto alla più volte ventilata ipotesi di una semplice uscita di scena di Bulkhead (chi invece viene terminato è proprio Hardshell). In effetti, la puntata in questione ha una qualità particolare: colpisce più per ragioni implicite che esplicite, tanto che il semplice elenco dei fatti appare abbastanza scarno, laddove invece i sentimenti messi in campo sono molto forti.
Alla regia c'è invece Shaunt Nigoghossian, il nostro director preferito, che qui ripropone una delle sue soluzioni stilistiche più indovinate quando mostra lo scontro fra Wheeljack e le truppe Decepticon nella miniera mettendo la macchina da presa all'altezza di Miko: non è soltanto una (bella) trovata stilistica, serve anche a tenere costantemente il racconto su di lei, vera protagonista della storia.

Precedenti resoconti Stagione 2:

Fonti: La luna di Cybertron

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